domenica 31 agosto 2008

testo Esodo

 

Appunti sul lavoro sul libro dell'Esodo.

 

Del libro dell'Esodo avevo sorteggiato un brano che andava dal 4,18 fino al 6,1. Però prima mentre osservavamo i fogli appesi ero stata colpita da un altro brano che si trova al capitolo 18. Mi aveva colpito perché credevo di conoscere tutta la storia di Mosé, invece mi sono accorta che una parte non la sapevo ed era questa.

 

Quando Mosé da giovane aveva ucciso un egiziano che aveva colpito uno schiavo ebreo, era scappato nel paese di Madian. Qui aveva difeso sette ragazze col loro bestiame a un pozzo dove altri pastori non volevano farle abbeverare. Esse erano figlie di un sacerdote che però viene nominato come Reuel e poi come Ietro.

Questo sacerdote dà in moglie a Mosè la figlia Zippora.

Il primo figlio si chiama Gherson che significa "sono un emigrato in terra straniera. " il secondo figlio si chiama Eliezer che significa  "Il dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del Faraone" (veramente quel nome vuol dire tutto questo? )

Mi colpisce però che nel nome dei figli Mosè racconta qualcosa della sua vita. Anche il suo nome, Mosé, ha un significato riferito all'inizio della sua vita, infatti vuol dire "salvato dalle acque", ma poi lui ha continuato a raccontare la sua storia nei nomi dei figli,uno ricorda la sofferenza dell'estraneità e l'altro la speranza e la liberazione di Dio, che sono le due dimensioni della vita di tutti .

Dobbiamo tenerle insieme per andare avanti, la fatica e la fiducia.

La mia socia, che era Anna Maria, aveva sorteggiato un brano che andava d'accordo con questo che avevo scelto io; infatti parlava dei figli e dei nipoti di Aronne e indicava i loro nomi però senza spiegarne il significato.

Ho notato che uno di questi nomi era etimologicamente molto simile a Eliezer, infatti uno di loro si chiamava Eleazaro.

 

Adesso sul brano che avevo sorteggiato, avrei qualche osservazione per Corinto e per chi è interessato.

Non capisco cosa c'entrano i versetti 4,24,25,26 con tutto il resto della storia.Secondo me sono stati interpolati, cioè aggiunti successivamente.

Sulla vicenda raccontata in questa pagina della richiesta di andare tre giorni nel deserto per fare una festa per il Signore e la storia della paglia e dei mattoni: alla richiesta di neanche una liberazione, come sarà dopo, ma solo di riconoscimento di identità, espresso nella richiesta di culto, il potere risponde con un aumento di persecuzione, di crudeltà oppressiva, pretese esagerate e in più ingiurie (fannulloni).

Gli scribi, (mediatori) cercano di protestare ma anche loro vengono maltrattati, allora però se la prendono con Mosé e Aronne, perché la loro proposta di cambiamento ha fatto crescere lo sfruttamento. Però prima, quando avevano visti i segni del potere di Mosé (che qui non vengono raccontati, ma sono quelli della mano lebbrosa e no, della verga che diventa serpente, e dell'acqua che diventa sangue) avevano creduto, però appena ci sono delle difficoltà si tirano indietro.

Mosé a sua volta se la prende con il Signore  perché non capisce neanche lui cosa sta accadendo, gli dice :" ma come, mi mandi a dare un annuncio di liberazione e invece otteniamo più persecuzione?!"

La risposta del Signore è: "aspetta e vedrai". La sua mano forte interverrà direttamente.

Forse questa pagina vuol farci riflettere sul fatto che i percorsi di liberazione  hanno un costo, non sono facili, ma richiedono un impegno . Non sono una passeggiata ma una marcia anche di anni nel deserto.

 

Avrei anche qualche osservazione riguardo all'interpretazione pro faraone avanzata da Corinto che a dire il vero non mi convince affatto e il motivo è che secondo me le espressioni vetero testamentarie del tipo di questa che  " Dio indurì il cuore del faraone", come molte altre che attribuiscono a Dio la volontà di mandare castighi malanni ecc. al suo popolo, non vanno prese alla lettera, in quanto sono antropomorfe, cioè gli uomini allora non sapevano darsi delle spiegazioni e se le inventavano in base a una idea di dio diffusa tra la mentalità pagana circostante, ancora non avevano capito bene come fosse diverso il loro Dio.

Ricordate che i rotoli della Bibbia sono proposti da mangiare ai profeti, ma non tutti i libri sono uguali: con i libri della Bibbia si può fare un intero pasto… Infatti alcuni libri, come i libri del re o anche l'esodo, sono piuttosto grezzi, come quella bella pasta integrale, ruvida, che tiene bene il sugo…. Ma sono anche più "rustici" come contenuti o modalità di scrittura, quindi vanno interpretati con qualche cautela.

 Mentre altri libri come quello della Sapienza, al confronto sono come una mousse delicata di verdure o anche di frutti di bosco con panna ( ed infatti è lì che troviamo una nuova immagine di Dio, che ama la vita, non ha creato la morte, non gode della rovina dei viventi e sa aspettare e trattiene la forza, perché è sua e proprio per questo preferisce attendere la conversione dei peccatori..)

Quindi piano con le interpretazioni facili.

 

Infine vorrei dire ancora una cosa sul libro dell'esodo, al ns. impareggiabile Don Eugenio: mi pare evidente che lui sia stato particolarmente colpito dalle frasi fisse con cui Dio si rivolgeva a Mosè quando gli parlava, infatti gli diceva sempre: " Alzati di buon mattino e vai..(dal Faraone)"…! Questa è una battuta, naturalmente!

Però aveva ragione,perché era meglio cercare di guadagnare tempo per il sole cocente!

Qualche revisione sull'organizzazione però andrebbe fatta ma non in qsta sede; ne riparliamo.

Arrivederci, M. Rosaria Salvini

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